La Flora

La flora terrestre

Un paesaggio vario e movimentato

Nell’area di Porto Conte, macchia mediterranea, vegetazione lacustre, pinete di rimboschimento ed essenze di importazione (come l’eucalipto, il fico d’India, l’acacia salina e l’agave) sono gli aspetti più caratteristici del manto vegetativo.
Una vegetazione che si è dovuta adattare al clima mediterraneo, al substrato carsico, all’esposizione ai venti e alla vicina presenza del mare.
Questo rende vario il paesaggio, con l’alternarsi di aree pianeggianti e subcollinari, di falesie e promontori scoscesi, di insenature e di baie, dove la natura si è messa d’impegno per produrre straordinari capolavori.

Il regno della macchia mediterranea, fra lentisco, asfodelo e rosse bacche di corbezzolo

Un paesaggio dove domina la macchia bassa – con cisto, asfodelo, alaterno, euforbia – che si alterna con quella alta ed evoluta, fatta di lentisco, erica, corbezzolo dalle rosse bacche commestibili, olivastro, fillirea, leccio e pino.
Macchia che lascia il passo, in alcune zone, alla pulvinata gariga costiera, ai ginepreti e alla vegetazione rupicola delle aree scoscese sul mare.

I profumi della macchia

Percorrere il Parco è un’autentica esperienza sensoriale, soprattutto olfattiva.
Proprio lungo le coste vicino al mare, si incontra l’odoroso elicriso dalle piccole foglie, utilizzato per aromatizzare alcuni piatti della cucina algherese.
Mentre, sui promontori di Capo Caccia e Punta Giglio si spande nell’aria l’aroma intenso del duro legno di ginepro fenicio, una delle specie più caratteristiche della macchia, presente, con esemplari secolari, anche in luoghi di viva roccia.
E lungo le zone interne, è facile sentire il persistente profumo del rosmarino, con la sua fioritura azzurra tardo-invernale.

La palma nana, regina tropicale del paesaggio

Una specie che qui domina e condiziona il paesaggio è il giallo delle infiorescenze dell’onnipresente palma nana, specie relitta di un’antica flora di tipo tropicale.
La pianta è l’unica palma spontanea presente sul continente europeo e, in passato, le sue foglie venivano usate per fabbricare cestini, intrecci e cordami.

Lungo le rive del Calic

Nei pressi della laguna del Calic si notano fitti canneti di tifa che si alternano all’obione, allo statice, alla cannuccia d’acqua e al giunco di palude.
Ma soprattutto domina la salicornia dai rossi fusti ben resistenti all’acqua, mentre nelle aree meno salmastre vegetano la tamerice e la canna di palude.

> Il Parco Naturale di Porto Conte